Nel
centro di un mondo dentro l'universo c'era un folle gruppo di amici stretti.
Erano legati l'uno con l'altro dal cuore. Erano fisicamente distanti l'uno
dall'altro, ma non le loro vite.
Ora
sto per mettermi a raccontarvi la vera storia di una fiaba che non si potrà
capire senza viverla, ma che potrebbe farvene sognare.
Era
una giornata di venti fortissimi e il sole si era nascosto tra le nuvole.
Quindi era difficile indovinare che ore erano. C'erano dei pezzi di legno,
piccoli e grossi, arrivati a riva dalle onde selvagge e , dopo di esse,
arrivavano anche dei pezzi di ferro, che erano probabilmente quelli, che non
sono riusciti a affondare, di una nave affondata. Sopra uno di quei pezzi
giaceva un uomo con lunga barba e lunghi capelli. Doveva essere vivo perché
continuava a respirare. Mentre stava per arrivare a riva, si sono cominciate a
sentire delle voci che gridavano:
-
Akansel, Akansel!
Non
si sentiva con chiarezza ma suonava come quella di una ragazza. Do dove
venivano le voci è apparso qualcosa d'oscuro. Era una barca. Nella barca c'era
un uomo alto e magro che cercava di remare contro le onde. Non si vedeva con
chiarezza ma sembrava come se ci fossero due ragazze in più nella barca. La
voce doveva appartenere a una di quelle ragazze. Quando sono praticamente
raggiunti, l'uomo che tirava i remi ha saltato dalla barca a trascinarla verso
la riva. Nel frattempo le ragazze erano già scese e si sono messe a cercare
l'uomo che avevano visto poco prima.
La
più anziana ragazza, all'improvviso, ha urlato all'altra:
-
Aysenur! L'ho trovato, è accasciato sul pezzo di legno proprio lì.
La
ragazza, chiamata Aysenur, ha voltato le spalle e le ha domandato:
-
Sta respirando?
Poi
la ragazza, chiamata Kubra, ha accennato di sì col capo e ha cominciato a
prestare il primo soccorso a Akansel. Nel frattempo Aysenur urlava all'uomo che
stava trascinando la barca:
-
Alperen! Abbiamo trovato Akansel!
L'uomo,
chiamato Alperen, si è rivolto da dove veniva la voce e ha cominciato a
correre. Poi, Alperen, dopo che ha visto che Akansel era ancora vivo ha detto
qualcosa con un sorriso strano:
-
Ciòe ha sopravvissuto grazie a questo pezzo di legno che si assomiglia
esattamente a lui stesso.
Poi
tutti e tre hanno portato Akansel, lo svenuto, sotto la barca che avevano
posizionato sulla spiaggia pur di usarla come un asilo, sorridendo sotto la
pioggia confusa con le lacrime.
Quando
si è svegliato Akansel, prima si è guardato intorno. Ha controllato se era
vivo. Poi, ha urlato ad alta voce:
-
Kubra!
Lei,
che ha sentito la voce, è arrivato subito accanto a lui:
-
Buongiorno signore! Ha dormito bene?
Dopo
qualche minuto ha domandato Akansel:
-
Dove siamo? Tutti stanno bene? Che cos'è successo?
Kubra
ha iniziato a spiegare:
-
Non preoccuparti. Alperen e Aysenur stanno bene. Sono andati a trovare del
legno per accendere un fuoco. Comunque, non abbiamo ancora notizie da Utku e
Selahattin. Quando la nave affondava loro tentavano di darci una mano, nel
frattempo sei caduto tu. Hanno voluto cercarti e sono restati indietro. Sono
sicuro che stanno bene ma non ho nessun'idea come potranno trovare noi.
Akansel:
-
Allora, dove siamo proprio adesso?
Kubra:
-
Non lo sappiamo ma forse siamo stati trascinati in un arcipelago. Vabbe',
andiamo a fare due passi, mi serve un po' d'aria fresca.
A
quel punto sono tornati Alperen e Aysenur e, poi Aysenur, che ha visto che
Akansel era sveglio, è subito corsa da lui e si sono abbracciati. L'ha
accompagnata anche Alperen.
Dopo,
hanno guardato il mare e hanno detto l'un all'altro:
-
Speriamo bene.
La
loro speranza era che arrivasse quello che si aspettavano, e dovevano anche
essere vivi in queste condizioni mentre aspettavano. All'improvviso Aysenur ha
detto:
-
Bisogna trovare dell'acqua dolce.
Non
avevano portato d'acqua dolce ed era malissimo.
Alperen:
-
L'acqua dolce non basta. Non si sa quanto tempo si dovrà rimanere qui, dunque,
bisogna trovare del cibo e costruire un asilo. Prima di tutto, però, facciamo
ad esplorare un po' l'isola.
I
suoi amici hanno concordato questo suo pensiero. Poi hanno discusso se
dovessero esplorare in gruppi separati o tutti insieme. Poi considerando il
fatto che in quel tipo di film in cui chi si separava, moriva più presto, hanno
preso la decisione di andare tutti insieme. Che non avevano nessun'arma li
lasciava senza difesa ma non si trovavano altre opzioni. Si sono messi a andare
a esplorare l'isola con qualche pezzo di legno rimasto dalla nave e con qualche
pietra dura che hanno trovato.
In
prima linea, c'era Kubra che camminava perché aveva un sacco di conoscenze su
delle piante and aveva avuto delle esperienze su come trovare cose nuove.
Dietro di lei camminava Akansel per proteggerla. Sulla scia di Akansel, Aysenur
ha preso parte in linea e ha provato a sentire l'umidità dell'isola per trovare
d'acqua e, nella parte posteriore, camminava Alperen per mezzo della sua
agilità. All'improvviso si è fermata Aysenur e ha avvertito il gruppo di stare
zitti. Ha fronteggiato un albero e ha cominciato a scavare la radice
dell'albero.
Akansel
le ha domandato con curiosità:
-
Cos'è successo?
Aysenur:
-
Certi alberi hanno d'acqua nelle loro radici, se ne troviamo un po', ci
possiamo sostenere.
Alperen:
-
È un ottima idea Aysenur ma come faremo a fargli uscire?
Aysenur:
-
Se li troveremo, sarà semplicissimo fargli uscire. Smettila di guardare me e
mettiti a scavare. Vedi, c'è un altro albero della medesima specie là.
Dopo
questo discorso, Aysenur e Alperen si sono messi a scavare e hanno trovato
l'acqua. Poi hanno continuato ad esplorare.
Quando
sono arrivati in mezzo delle foresta si sono accorti del cielo che stava per
fare buio. Hanno sentito suoni di animali, comunque, non erano ancora riusciti a
trovare del cibo purtroppo. Inoltre, le voci che hanno sentito appartenevano a
certi animali feroci. Per questo motivo, hanno pensato che tornare indietro
alla spiaggia fosse più utile. Grazie ai segni che Akansel aveva lasciato, sono
tornati alla spiaggia con semplicità.
Hanno
subito acceso un fuoco. Faceva freddo. Inoltre a questo, non avevano ancora
nessun cibo. Dovevano pensare profondamente come passare la notte.
Alperen:
-
Io starò sveglio per il pericolo di spruzzo del fuoco, e ragazzi, voi dormirete
l'uno con l'altro. Se starò per addormentarmi, sveglierò Akansel. Allora
Akansel, prima che tu vada a dormire, andiamo a cercare un po' di ferro e di
legno, magari ne costruiremo un asilo per noi utilizzandoli.
Hanno
bloccato la spiaggia e hanno preso alcuni pezzi non danneggiati e li hanno
portati accanto al fuoco. Poi, sono arrivati a riva e hanno cercato degli
strumenti utili ma non hanno trovato nient'altro che un baule. Hanno
addirittura preso il baule e l'hanno portato accanto al fuoco.
Kubra
ha detto:
-
È un baule dei vestiti!
Akansel
e Alperen erano delusi, Alperen:
-
Abbiamo pensato che fosse un baule del cibo.
Kubra:
-
Purtroppo, no. Non possiamo trovare quello che volevate voi ragazzi. Menomale,
però, adesso abbiamo dei vestiti asciutti.
Aysenur
ha detto:
-
Se non troveremo ancora qualcosa da mangiare, non avremo bisogno dei vestiti da
indossare. Beh, vado a dormire, magari mi aiuterebbe a scordare la mia fame.
Sono
giaciuti anche Kubra e Akansel e si sono chiusi gli occhi. Mentre Alperen stava
attento, controllava i legnami e cercava di avere un'idea cosa ne faranno. Ha
cercato di fare qualcosa, però, a cause della sua fame e sete, non ha potuto
fare niente. Non resisteva e infine si è addormentato.
Quando
si è riaperto gli occhi, Alperen, il sole era già sorto. Aveva freddo. Si è
alzato di colpo e ha guardato il fuoco. Era già spento, poi è corso verso i
suoi amici. Tutti stavano ancora dormendo. Ha controllato i loro fiati e tutto
sembrava normale. Poi ha parlato con se stesso:
-
Non ci posso credere! Come mai mi sono addormentato? Semmai fosse capitato
qualcosa di male ai tuoi amici?
Nel
frattempo si è svegliata Aysenur e ha cominciato a ridere di Alperen. Appena
Alperen ha visto che rideva Aysenur, le ha detto:
-
Perché stai ridendo, cosa c'è da ridere?
Aysenur:
-
Mentre stavi tu attento durante la notte, devi aver dormito benissimo e rido di
te. Ma non preoccuparti, io non ho potuto addormentarmi per la fame, ho provato
a portarti ma eri troppo pesante per me e non ce l'ho fatta. Poi si è svegliato
Akansel e io sono andato indietro a dormire. Penso che si sia addormentato
pochissimo fa. Allora, bisogna trovare del cibo. Andiamo a svegliare Kubra e
Akansel.
Poi
li hanno svegliati e hanno continuato a fare la loro scoperta.
Erano
stanchi. Avevano ben dormito e non avevano più sete ma non avevano ancora
mangiato niente. Per questa situazione, si sono sentiti deboli. Oltre a tutto
questo, avevano paura perché non conoscevano dov'erano. Si preoccupavano sempre
per i loro amici rimasti indietro.
Alperen
ha rotto il silenzio e ha detto:
Penso
che dobbiamo arrampicare quegli alberi a guardare cosa sta succedendo in quest'isola.
Tutti
erano d'accordo con Alperen tranne di Aysenur, lei ha detto:
-
Siamo tutti stanchi. Se finiamo l'energia che abbiamo per arrampicare gli
alberi, non potremmo tornare alla spiaggia.
A
Alperen faceva senso e ha rinunciato a arrampicare. Hanno continuato a muovere
con passi lenti e guardare l'ambiente. Il secondo giorno, non avevano ancora
niente a disposizione. Nessuno tra di loro aveva abbastanza energia per stare
attenti quella notte. Appena sono arrivati a riva, sono subito andati a dormire
but ce l'hanno fatta per la fame che avevano. Non si chiudevano gli occhi e
diventava semprè più difficile pensarci.
Dovevano
fare qualcosa ma che cosa? Allo stesso momento tutti hanno sentito una voce e
hanno detto:
-
La speranza deve essere più grande del dolore. Alzatevi e non lasciatevi giù e,
guardate l'ambiente. Se non camminerete l'un con l'altro, non c'è una via che
vi porterà da nessun'altra parte. Appena sono finite queste parole, tutti
cominciato a piangere e si sono domandati:
-
È la sua voce? Lui può essere qui proprio adesso?
Ma
non c'era nessuno, poi, si sono guardati, si sono abbracciati e hanno detto:
-
BISMILLAH! (In nome di Allah)
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